La fontana della vergogna, piazza Pretoria
Simbolo emblematico della bellezza palermitana e motivo di scandalo nei tempi passati fu fontana Pretoria detta anche dai palermitani “fontana della Vergogna” per via delle statue nude presenti.
La fontana in questione venne realizzata tra il 1552 e il 1555 dagli scultori manieristi toscani Francesco Camilliani e Michelangelo Naccherino per la villa fiorentina di Don Pedro di Toledo, venne acquistata dal Senato di Palermo e montata nella piazza su cui prospetta il Palazzo Pretorio.
Il montaggio venne curato, da Camillo Camilliani, figlio di Francesco. Venne mutata la composizione della fontana, rispetto al progetto fiorentino, per adattarla alla scenografia della piazza palermitana.
La fontana, in marmo bianco , presenta un impianto ellittico con vasche concentriche su tre livelli collegate da quattro rampe di scale “sospese”; le scale e le statue sono collocate secondo uno schema simmetrico. Alle statue venne attribuito un significato allegorico legato a realtà locali , in gran parte elaborato alla fine del 500 dal poeta Antonio Veneziano.
Le quattro vasche del livello più basso , che presentano gruppi di statue giacenti, furono reinterpretate come figurazione dei quattro fiumi che bagnavano Palermo quali : L’Oreto , Il Papireto , Il Gabriele e Il Maredolce.
Accanto a queste sono raffigurate sirene, arpie, divinità mitologiche, mostri, delfini e altri animali. Alcuni parlano di un percorso di ascendenza al sommo sapere, rappresentato dall’ultima vasca con delle tartarughe simbolo di saggezza.
La teatralità e la bellezza della fontana sono diventate simbolo della vivacità culturale palermitana, chiunque visiti la città non può andare via senza aver sostato presso la sua scalinata.
