Sua maestà la cassata, regina di Palermo
Può un dolce essere sinonimo di gioia?
A Palermo SI!
A Palermo non esiste festa senza lei, vi starete chiedendo di chi parlo...
Bella da vedere e buona da mangiare, la cassata siciliana, invidiata da tutto il mondo e conosciuta dappertutto! Un trionfo di colori e di sapori, goduria alla vista ed al palato, in poche parole la perfezione racchiusa in un dolce.
Tutti seduti attorno a lei quando si apre il packaging della pasticceria...are you ready?
Perfettamente tonda, a strisce bianche come il latte e verdi come la speranza , arricchita sopra con della frutta candita che forma quasi un sole, il sole di questa meravigliosa terra.
Mandorle, pan di spagna, ricotta lavorata con gocce di cioccolata, frutta candita (mandarini,arance ,pere ), questi i principali ingredienti.
I siciliani ringraziano gli arabi per gli ingredienti, gli spagnoli per il pan di Spagna ed infine l’arte barocca che perfezionó il tutto con l'aggiunta della frutta candita, ma che dire “troppu bella “ come direbbero i siciliani.
La prima cassata era “al forno" un semplice involucro di frolla, ma era troppo triste per i siciliani e così, grazie alle monache del convento della martorana (coloro che inventarono la pasta di mandorle , detta "martorana" ) la frolla venne successivamente sostituita con la martorana...et voilá le jeux sont fait.
C'è un famoso proverbio a proposito di cassata: “Tintu è cu un mancia a cassata a matina ri Pasqua” - “meschino chi non mangia cassata la mattina di Pasqua” , perché era il dolce della Pasqua e poi divenne il dolce per eccellenza, il dolce con la D maiuscola.
Che dirvi? La cassata illumina gli occhi , delizia il palato , inebria i sensi, ma soprattutto riunisce tutte le famiglie siciliane.